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I Bordolesi del Montello: quando il territorio adotta il mondo

Nel cuore del Veneto, tra le colline che si ergono a nord di Treviso, nasce una delle espressioni più eleganti dei così detti Bordolesi Italiani.

Il Montello, con il suo microclima unico e i suoi suoli ricchi, è oggi riconosciuto come una delle zone più vocate per la produzione di vini da uve bordolese: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot.


Le origini dei Bordolesi sul Montello

La viticoltura sul Montello ha origini antiche, dominate inizialmente da varietà autoctone, quasi tutte a bacca rossa. Di queste, solo la Recantina è sopravvissuta al tempo, alle guerre e alla fillossera, giungendo fino ai nostri giorni. Le altre sono state sostituite da nuove varietà introdotte grazie ai contatti storici con la Francia.

È così che i vitigni bordolesi hanno trovato una nuova casa proprio sul Montello e sui Colli Asolani. I primi impianti risalgono ai tempi della Repubblica di Venezia, mentre le prime chiare testimonianze di Cabernet e Merlot risalgono a fine Ottocento. Hanno trovato in questi luoghi un nuovo equilibrio, un nuovo linguaggio, un modo tutto loro di raccontare il territorio.


filari di Cabernet Sauvignon maturi, in collina
Filari di uva Cabernet Sauvignon sul vigneto Roccolo, ai piedi del Montello

Il carattere unico dei Bordolesi del Montello

Oggi, i Bordolesi del Montello rappresentano una parte significativa della produzione vitivinicola della zona. Grazie al clima mite, ai suoli calcareo-argillosi e alla presenza del fiume Piave, queste varietà internazionali riescono a esprimere un carattere distintivo, diverso da quello francese, australiano o cileno.

I tagli bordolesi qui prodotti offrono vini rossi strutturati, longevi ed eleganti, in grado di evolvere nel tempo mantenendo freschezza e finezza.

Dopo quasi un secolo di presenza continua, oggi fanno parte – a pieno titolo - della cultura e del patrimonio enologico del Montello tanto quanto i filari di Manzoni Bianco e Recantina. Sono diventati interpreti fedeli di questa terra e della sua gente, capaci di raccontarne la tenacia, l’equilibrio e la finezza.


Bordolesi in Veneto: un fenomeno in crescita

Il successo dei vini bordolesi veneti non si limita al Montello. Queste varietà hanno trovato terreno fertile in tutta la regione, diffondendosi dai Colli Berici ai Colli Euganei, dal Piave fino al Veronese.

Ogni provincia li ha declinati secondo la propria identità, dando vita a vini diversi ma accomunati dalla stessa matrice: Cabernet e Merlot come base, e il desiderio di esprimere un carattere autentico.

Ogni provincia li ha declinati secondo la propria identità, dando vita a vini diversi ma accomunati dalla stessa matrice: Cabernet e Merlot come base, e il desiderio di esprimere un carattere autentico.



Il Rosso dell’Abazia e Phigaia After the Red: due anime dei Bordolesi del Montello

Per noi di Serafini & Vidotto, i Bordolesi sono parte integrante della nostra identità. Sono le prime uve che abbiamo imparato a conoscere e coltivare su queste colline. Le abbiamo osservate, comprese e interpretate con rispetto, stagione dopo stagione.

Ricordiamo ancora la sorpresa, quasi la frustrazione, quando ci accorgemmo che il Cabernet Franc non sviluppava qui il suo tipico sentore “verde”. Poi abbiamo scoperto che dipendeva dal pH dei suoli, così diversi da quelli francesi. E invece di contrastarlo, lo abbiamo accolto come parte della nostra identità. Del resto, sono gli stessi suoli che per secoli hanno fornito il legname con cui Venezia costruiva fondamenta dei palazzi e gondole.


Dai nostri Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, nascono due vini che rappresentano la nostra visione del Montello:

·         Il Rosso dell’Abazia

·         Phigaia After the Red

 

Il Rosso dell’Abazia

Un taglio bordolese di classe, che ha evoluto la sua identità dal 1988 a oggi. Inizialmente più concentrato e potente, nel tempo ha trovato una sua eleganza sottile e territoriale. Oggi rappresenta al meglio l’equilibrio tra Bordolesi e Montello, con una beva raffinata e profonda.


Phigaia After the Red

Nato nel 1995, Phigaia è il compagno ideale de Il Rosso dell’Abazia. Pensato per un pubblico più ampio, è un Bordolese accessibile ma non banale, con tutte le caratteristiche principali del terroir del Montello, ma in una veste più immediata e versatile. Il suo nome curioso ha contribuito al successo internazionale, ma la vera forza è sempre stata la qualità.


bottiglia di Il Rosso dell'Abazia e di Phigaia After the Red e calici di vino sopra un tavolo di marmo. sullo sfondo bottiglie di vino
Il Rosso dell'Abazia e Phigaia After the Red

I Bordolesi del Montello oggi

Oggi i nostri Bordolesi del Montello raccontano una storia di radici e di evoluzione. Sono vini che parlano di territorio con la stessa naturalezza con cui un Asolo Prosecco Superiore racconta la sua origine. Nascono da 40 anni di lavoro, ricerca e rispetto per la terra, e continuano a emozionarci ad ogni vendemmia.

Non sono più solo blend di uve francesi: sono vini del Montello, ambasciatori di una collina che ha imparato a far proprie le voci del mondo.


Degustare i Bordolesi del Montello in cantina

Oggi i nostri vini bordolesi del Montello sono riconosciuti e apprezzati anche fuori dai confini italiani. Ma il modo migliore per conoscerli resta uno solo: degustarli qui, dove nascono.

Prenotate una degustazione nella nostra cantina a Nervesa della Battaglia. Potrete scoprire e confrontare Il Rosso dell’Abazia e Phigaia, ascoltarne la storia e percepirne le differenze direttamente nel luogo dove questi vini hanno preso vita.


💡 Box informativo: curiosità sui Bordolesi del Montello

1. Cosa significa “bordolese”? Il termine deriva da Bordeaux, regione francese dove nascono i celebri blend a base di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Nel Montello, queste uve si fondono con il carattere veneto, generando vini dal profilo unico, più caldo e rotondo.

2. Perché il Montello è così adatto ai bordolesi? I suoli argillosi e ricchi di ferro, uniti al clima temperato e alle correnti del Piave, offrono maturazioni equilibrate e tannini vellutati. È un terroir che valorizza la complessità senza eccessi di potenza.

3. Cosa distingue i bordolesi del Montello da quelli di Bordeaux? Meno austerità e più immediatezza aromatica: nel Montello i vini esprimono note più morbide, di frutto maturo e spezie dolci, mantenendo però eleganza e profondità. Anche nelle versioni più semplici.

4. Lo sapevi che… Il nome Phigaia nasce dall’unione di due parole antiche: Phi (forma perfetta) e Gaia (terra).Un omaggio alla “terra perfetta” dove le uve bordolesi hanno trovato la loro casa italiana.


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